Estrazione dell'olio - macchinari e tecniche

Estrazione dell’olio: tra storia e innovazione, dal torchio alle tecnologie più avanzate

L’estrazione dell’olio è una pratica antichissima, nata oltre 3.000 anni fa e perfezionata nei secoli grazie all’ingegno di artigiani, tecnici e inventori come Leonardo da Vinci, che progettò uno strettoio per la spremitura delle olive. Un congegno a leva e ruota dentata, mosso dalla forza animale, che rappresenta una delle prime forme di meccanizzazione agricola.

 

 

 

Nel nostro Museo Agorà Orsi Coppini conserviamo alcuni di questi strumenti storici, testimonianza di una lunga tradizione olearia che ci guida ancora oggi.

Ma la nostra produzione guarda al futuro

estrazione dell'olio macchinari antichi
Nel frantoio Coppini Arte Olearia della Valle del Belìce, utilizziamo solo tecnologie all’avanguardia. L’intero processo di estrazione avviene in un sistema chiuso, dove la pasta di olive e l’olio non entrano mai in contatto con aria, luce o calore, per preservare al massimo freschezza, qualità e caratteristiche nutrizionali.

Dalla tradizione alla modernità: due visioni a confronto

Ieri: torchi, luce e aria

Nelle tecniche tradizionali l’olio si otteneva con torchi a vite o a leva, utilizzando macine in pietra e fiscoli in fibra. Era un lavoro lento e manuale, che esponeva olive e olio a luce, ossigeno e variazioni termiche, compromettendo spesso la qualità finale.

Oggi: efficienza, controllo e protezione totale

Nel nostro frantoio di proprietà ogni fase è automatizzata, protetta e controllata:

  • Zero esposizione alla luce

  • Zero contatto con l’aria

  • Temperatura sempre sotto i 27 °C

Le fasi dell’estrazione 

1. Raccolta e lavaggio

Le olive, raccolte al giusto grado di maturazione, vengono trasportate rapidamente al frantoio e lavate con acqua pulita per eliminare foglie, polvere e impurità.

2. Frangitura a martelli

La vera fase iniziale dell’estrazione è la frangitura. Nel nostro impianto utilizziamo frangitori a martelli di nuova generazione, che rompono la polpa e il nocciolo delle olive con urti ad alta velocità. Il risultato è una pasta omogenea, con granulometria controllata, perfetta per il passaggio successivo.
Tutto il processo avviene senza mai esporre la pasta a ossigeno o luce, all’interno di una linea continua chiusa.

3. Gramolatura controllata

La pasta viene trasferita nelle gramole in acciaio inox, dove viene rimescolata lentamente a temperatura controllata (20–27 °C), per un massimo di 60 minuti. Questa fase serve ad aggregare le micro-gocce d’olio, migliorando la resa e preservando profumo e sostanze benefiche.

4. Estrazione per centrifugazione

Il decanter orizzontale separa la pasta in tre componenti:

  • la sansa vergine di oliva, destinata alla trasformazione industriale,

  • l’acqua di vegetazione, che viene riutilizzata come fertilizzante,

  • il mosto oleoso, che contiene l’olio ancora grezzo.

Infine, il mosto passa in un separatore centrifugo verticale, che rifinisce il prodotto, eliminando ogni residuo e restituendo un olio extravergine di oliva puro e pronto per lo stoccaggio.

Perché è importante un sistema chiuso?

L’esposizione a luce, aria e calore è tra i principali nemici dell’olio extravergine: ne altera il gusto, accelera l’ossidazione e riduce i benefici nutrizionali.
Il nostro sistema chiuso preserva tutto ciò che l’oliva ha di buono:

  • Maggiore freschezza

  • Maggior contenuto di polifenoli

  • Profumo e sapore intatti nel tempo

Un frantoio, una visione: qualità prima di tutto

Nel nostro unico frantoio di proprietà, nel cuore della Valle del Belìce, ogni dettaglio è pensato per garantire un olio eccellente, nel rispetto della materia prima e della salute del consumatore.
La tradizione ci ispira, ma è la tecnologia a renderla possibile ogni giorno, con precisione, rispetto e passione.